Questa è la storia di Emilia.
Emilia è appena uscita di prigione, è una giovane donna con i capelli rossi, un enorme peso sul cuore e un modo di vestire fermo a dieci anni prima.
Emilia ha deciso di ricominciare la sua vita da un borgo sperso sulle montagne, isolato: Sassaia.
Qui, le uniche case aperte sono la sua, quella di Bruno uno scontroso insegnante delle elementari dalla barba troppo lunga e quella del Basilio. Un uomo che non parla mai e che dedica le sue giornate al restauro di opere nella chiesa del paese frequentata ormai solo da poche anime.
Ecco che a poco a poco entriamo nella vita della protagonista. La sua storia ci viene rivelata lentamente così come altrettanto lentamente la vediamo tornare a vivere, a meravigliarsi della libertà che la circonda e ad innamorarsi di Bruno. Le loro due esistenze così dolorose, così graffianti, si intrecciano l’una all’altra in una struggente storia d’amore fatta di tenerezza, di primi baci, di sesso e di silenzi. Bruno non sa chi è Emilia, non sa niente della sua storia, del peso che la schiaccia ma purtroppo si sa, nei piccoli paesi ci sono invidie e cattiverie e ben presto Bruno viene travolto dalla verità.
La vita, quella vera ogni tanto è terribile. Può distruggerti, schiacciarti e toglierti il cuore. Può cambiarti per sempre, irrimediabilmente e quindi non ci resta che chiederci: chi è Emilia? Cosa ha fatto per essere dovuta crescere prima in un riformatorio e poi in carcere? Perché Bruno è così schivo, così solo? Cosa l’ha riportato al paese?
Una storia bellissima che ci fa riflettere sul significato della parola “male” che ci fa apprezzare la “libertà” e che ci fa soffermare per un attimo su quanto la vita sia fragile e imprevedibile.